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A mio figlio

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Mi piace credere che tu sia da qualche parte astratta ad aspettarmi. Io ti sto aspettando qui, tra un pensiero ad alta voce ed uno invece a mente, lo sto facendo da anni. Non ricordo neanche quanti. Ti penso quando c’è tanto silenzio ma anche quando c’è tanto rumore, perché i grandi desideri non hanno bisogno di momenti ideali per illuminarsi, lo fanno sempre. Ti penso quando scrivo e vorrei scrivere anche per te, e questa è l’unica cosa che mi è concessa fare, perché la scrittura, solo lei, ha il potere di far esistere tutto. In qualsiasi momento. Ti penso quando prendo in braccio o per mano bambini che non sono te, quando vedo pancioni che non sono il mio o mamme che fanno acquisti che non posso fare, ma che a volte faccio comunque perché alcune cose non ci aspetterebbero come ci aspettiamo noi. Ti penso quando disegno e vorrei disegnare anche per te, immagino i tuoi occhi illuminarsi alla scoperta che sono in grado di disegnare tutto quello che mi chiedi. Ti penso quando faccio il pisolino pomeridiano e vorrei farlo anche con te perché c’è qualcosa di magico nei risvegli di chi ha manine tonde e il permesso di usarle con tutta la lentezza. Ti penso quando faccio il bagno e vorrei fare il bagnetto anche a te, quando mi vesto e vorrei vestire anche te, quando abbraccio e vorrei abbracciare anche te. Ti penso soprattutto quando ti sogno. Hai zero, tre o sei anni e sei così nitido che posso riconoscerti nei lineamenti di qualcun altro. Distrattamente ti penso spesso, intensamente ti penso a volte. So che non hai fretta, fai bene a non averne, non so ancora come ti rassicurerò da quello che mi faceva paura da bambina e quello che mi fa paura ancora adesso. Però accelera il passo, perché quello che già so supera di gran lunga quello che ancora non so. Non devi preoccuparti di imboccare una strada, io le conosco tutte, sceglieremo insieme quale percorrere. Le circostanze ci guideranno. Se lo faranno portandoci su quella più sofferente non importa, tutte quante hanno la stessa meta ed è lì che ci incontreremo. Continuo ad aspettarti qui, tra un pensiero ad alta voce ed uno invece a mente, ed un altro, questo qui, nero su bianco. Spero lo stia facendo anche tu.

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Travel · Uncategorized

Per la prima volta a FIRENZE!

In occasione del ponte del primo Maggio io e la mia famiglia abbiamo pensato bene di raggiungere per la prima volta (e finalmente, aggiungerei) la meravigliosa Firenze, visitando le sue vie, i suoi monumenti e soprattutto i suoi musei per quattro giorni.

Siamo partiti Sabato 28 Aprile facendo ben sei ore d’auto che, tutto sommato, devo dire di non aver patito poi tanto (strano ma vero!) e non appena arrivati in città e raggiunto il nostro appartamento AirBnb non ci siamo fiondati in centro, bensì ci siamo fatti un bel pisolino pomeridiano. 😛
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Dopo questo, però, Piazza del Duomo è stato il primo luogo di Firenze che abbiamo raggiunto (in mezz’oretta a piedi) e la sua maestosità ci ha incantati! Proprio a fianco alla Cattedrale una coppia asiatica appena sposata stava facendo il suo shooting matrimoniale districandosi tra tutti i turisti.
Abbiamo gironzolato per poi dirigerci verso il fiume. Tra i vicoli la fame ha cominciato a farsi sentire e, per caso, ci siamo intrufolati da Cucciolo, storico bar pasticceria che solo una volta entrati abbiamo scoperto avere ben 75 anni ed essere famoso per i suoi bomboloni. In passato questi correvano lungo un tubo metallico per tuffarsi direttamente nello zucchero! Noi però abbiamo optato per una merenda salata, per poi tuffarci nuovamente tra i vicoli.
Una volta giunti al fiume abbiamo potuto ammirare il Ponte Vecchio al tramonto, e i giorni seguenti in altre sue sfumature sia sotto il sole che sotto le nuvole.
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La Domenica la nostra prima tappa è stata Palazzo Pitti, residenza del Granducato di Toscana. Non si possono visitare le sue numerose stanze senza portare il naso all’insù per ammirare gli splendidi soffitti, così come non si può resistere, di tanto in tanto, a scorgere dietro le tende delle finestre scorci bellissimi della città, e catturarli.
Da Palazzo Pitti abbiamo raggiunto il Giardino di Boboli, uno dei più importanti esempi di giardino all’italiana al mondo ed un vero e proprio museo all’aperto. Visitandolo c’è da perdere letteralmente il fiato, per le opere che ospita e per la sua grandezza!
Al culmine del primo asse di Boboli sorge il Giardino del Cavaliere, decorato da basse siepi di bosso e specie rare di dalie e rose. Ho approfittato di cotanta bellezza per farmi scattare qualche fotografia da mio fratello.
Nel tardo pomeriggio, invece, siamo riusciti a raggiungere e visitare la Galleria dell’Accademia. Grande protagonista di questo luogo è naturalmente il David di Michelangelo, considerato non solo un capolavoro della scultura mondiale, ma anche uno degli emblemi del Rinascimento nonché simbolo di Firenze e dell’Italia all’estero.
Entrando nella sala che lo ospita è lui che si nota subito pur trovandosi al fondo di questa, e l’atmosfera che si percepisce sotto il suo sguardo è senza tempo. Non so se sia sentimento comune, vedendolo per la prima volta, ma io ho fatto fatica a distogliere lo sguardo e lasciare la sua sala.
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Il Lunedì per prima cosa ci siamo diretti verso Piazzale Michelangelo, meta obbligatoria per assaporare il panorama mozzafiato del cuore di Firenze. Sul suo lato est si trova il Giardino dell’Iris, aperto al pubblico proprio tra Aprile e Maggio (che fortuna!), quando gli Iris del concorso internazionale che ospita annualmente sono in fiore. Ed è una delizia per gli occhi passeggiare fra questi!
Tornando verso il centro abbiamo pensato bene di provare il lampredotto, tipico street food fiorentino che abbiamo gustato in Piazza Sant’Ambrogio presso il chiosco Tripperia Pollini. Da leccarsi i baffi! Dopodiché abbiamo approfittato della coda scorrevole per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore per visitarla e restare incantati anche del suo interno.  In particolare dell’interno della cupola del Brunelleschi, con l’affresco del Giudizio Universale iniziato da Giorgio Vasari e completato da Federico Zuccari.
Ci siamo poi diretti verso Palazzo Vecchio, capitando per caso di fronte a Bartolucci, considerato uno tra i quindici negozi di giocattoli migliori al mondo!
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A Martedì, ultimo giorno a Firenze, abbiamo lasciato il pezzo forte: gli Uffizi. La Galleria degli Uffizi è considerata, per quantità e qualità delle opere che ospita, uno dei più importanti musei del mondo. Inutile dirvi il mio stato d’animo nel percorrere questo labirinto dal valore inestimabile.
E per concludere in bellezza, prima di tornare nel nostro appartamento per prendere i bagagli e tornare a casa, abbiamo gustato un altro tipico street food fiorentino, ovvero le schiacciate, presso All’Antico Vinaio, che vanta di essere uno dei migliori street food d’Italia e le nostre Summer Sandwich ce lo hanno dimostrato.

Se non lo avete ancora visto, sul canale trovate il vlog di questo viaggio. Buona visione!

Travel

DUBAI: viaggio tra sposi e testimoni

Avete visto lo scorso mese non uno ma ben due video dedicati alle avventure vissute negli Emirati Arabi, ma non ho ancora finito di raccontarvi e mostrarvi Dubai, perché ci sono cose che non possono essere trasmesse se non a parole.

Prima di Novembre i miei voli erano sempre stati verso la stessa meta, l’Inghilterra, e tutti sotto le tre ore di durata. Di volare per otto ore consecutive avevo un po’ timore, non perché abbia paura di volare, anzi, non l’ho mai avuta, ma soffro praticamente ogni mezzo di trasporto e per quanto riguarda l’aereo la mia soglia di sopportazione nelle due ore arriva già al limite.
Con mia grandissima sorpresa volando con Emirates questo timore non aveva ragione di esistere, tanto che già solo entrambi i voli sono stati una bellissima esperienza (da rifare). E vi dirò di più: non ho sofferto quasi per niente!
Aereo gigantesco (file da 10!), posti attrezzati di cuffie, coperta e schermo con intrattenimento a volontà. Con i miei fratelli abbiamo fatto una maratona de Il Pianeta delle Scimmie (il proprio schermo può essere sincronizzato con quello di altri passeggeri) e in solitudine ho recuperato Everything, Everything.
I pasti che vengono serviti a bordo sono una delizia non solo per la bocca ma anche per gli occhi. Insomma, se volete sentirmi elogiare Emirates basta chiedere.

Caratteristica particolare di questo viaggio: i profumi.
L’aeroporto di Dubai profuma di cloro, dopo l’atterraggio si ha la sensazione di entrare in una piscina, Dubai stessa profuma, per le vie della città si ha la sensazione di essere in un’immensa hall, anche il Mall ha un profumo tutto suo che non so descrivere ma ricordo, quando mi capita di ripensare a qualche aneddoto di quei giorni ricordo anche i profumi, chissà per quale strabiliante motivo.

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Rove Downtown
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At the Top Burj Khalifa
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At the Top Burj Khalifa

La nostra prima tappa è stato il Burj Khalifa, che potevamo ammirare anche dalle finestrone delle nostre camere, siamo saliti al suo 124° piano (è possibile salire a un piano addirittura superiore) per gustarci una vista mozzafiato della città.
Ai piedi del grattacielo più alto del mondo ogni sera (dalle 18:00 alle 23:00) si può assistere a ben 11 spettacoli, ognuno diverso dal precedente, delle fontane danzanti. A noi un solo spettacolo non è bastato, ce ne siamo visti almeno cinque o sei!
Il Dubai Mall, centro commerciale più grande del mondo, è stato invece il ritrovo per quasi tutti i pranzi e le cene, durante i quali abbiamo provato cucine diverse.

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Level 43 Sky Lounge
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Burj Khalifa
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Dubai Opera House

La nostra seconda tappa è stato il deserto. In base al tipo di esperienza che si sceglie il safari nel deserto prevede attività di dune bashing (che il mio stomaco ahimè non ha affatto gradito), sandboarding, un breve giro in cammello, spettacoli di danza del ventre e di danza Tannura e cena a buffet con barbecue, il tutto in un accampamento beduino assistendo anche allo spettacolare tramonto nel bel mezzo del deserto.

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La nostra terza ed ultima tappa è stata Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi, dove abbiamo visitato piccoli musei di storia, l’Heritage Village ma soprattutto la Grand Mosque, ciò che più aspettavo di visitare.
Una quantità infinita di bianco, decorazioni floreali, giochi di luce, marmo e sfarzo.
Percorrendo a piedi nudi questa moschea ci si inebria di tutto il suo fascino, impossibile raccontarne la possente bellezza, bisogna viverla. Almeno una volta nella vita.

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Quest’avventura è arrivata al termine in men che non si dica, ma è stata la più incredibile e siamo stati tutti grati di averla vissuta al meglio.
Come non dimentico i suoi profumi, non dimenticherò le sue emozioni.

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Se non li avete ancora visti, sul canale trovate il vlog di questo viaggio e il dietro le quinte del vlog. Buona visione!

Ellie it's your birthday · Uncategorized

Ellie it’s your birthday!

Urca urca tirulero, girovagando tra gli articoli del blog mi sono accorta che stavo quasi scordando di raccontarvi come quest’anno ho trascorso il mio compleanno, sacrilegio!
A far partire la mia giornata è stata una colazione a base di brioche, fiori e l’immancabile pacco Amazon contenente niente poco di meno che il set da 24 dei Copic Ciao. Li desideravo da tempo immemore e i miei ne erano a conoscenza. 🙂

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Birthday girl

Ho trascorso la mattinata principalmente rispondendo ai numerosissimi auguri ricevuti, cosa che al contrario di almeno metà popolazione mondiale adoro fare, credo sia addirittura una delle cose che preferisco del mio compleanno! Alcuni di voi quest’anno si sono superati e mi hanno sorpreso, a ruota, con quelli che ho rinominato “crush-auguri” ovvero con auguri accompagnati da uno o più uomini della mia vita (televisiva). ❤
Naturalmente li ho gelosamente salvati e custoditi, nonché eletto la vincitrice!

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Mio padre mi ha preparato non una ma ben due torte di pan di spagna (vegan) con pesche e crema pasticcera, slurp! Una delle due l’abbiamo pappata nel pomeriggio in compagnia dei miei nonni, i miei zii e i miei cugini, subito dopo aver spacchettato i loro regali.
Prima di cena, invece, con un paio di amici ho fatto spesa per la festa di compleanno organizzata per la sera seguente che quest’anno ho condiviso con una delle mie più care amiche, settembrina come la sottoscritta. Caratteristica principale della festicciola: cibo. Dai panini tondi con gli affettati e con la nutella (esatto, proprio quelli che alle feste di compleanno dei compagni di scuola elementare non mancavano mai!) agli arancini, dalle tartine con l’hummus alle tortilla di mais con salsa messicana, senza dimenticarci dell’insalata di pomodori con tonno piccante per sbaglio.
Discutibili playlist di Spotify, taglio della torta come due sposine, ancora regali e l’esilarante gioco del “Chi sono?”

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Un’altra delle mie più care amiche si è fermata a dormire nella mia dimora e con lei e mio fratello minore abbiamo recuperato la visione de Il Viaggio di Arlo.
Ciliegina sulla torta di quel week-end è stato il ritorno a casa dei miei genitori (fuori città per un matrimonio) con… Chicco!

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Anxiety is my superpower! · Uncategorized

Calzini, l’outfit incriminato

Qualche giorno fa mi è successa una cosa. Ciò che mi porta a condividerla con voi in modo più serio e approfondito (oltre che ironicamente come ho fatto su Twitter e sulle mie Instagram Stories) non è il fatto che mi sia successa, ma la consapevolezza che a qualcuno non succeda solo ogni tanto, ma tutti i giorni.

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Foto di @vans_europe

Stavo aspettando l’autobus per andare al cinema. Erano le 18:30 e indossavo uno degli outfit che più mi rappresentano: t-shirt, gonna a vita alta, calzini, Vans. Fosse stato primo pomeriggio e non fossi diretta al cinema molto probabilmente ai piedi avrei avuto i sandali, capirete più avanti il perché di questa precisazione.
Quando sono salita sul bus sono andata a sedermi nel posto che preferisco, ovvero quello dietro i due sedili l’uno di fronte all’altro, vicino all’uscita. A fianco a me c’era una ragazza adulta che dopo aver salutato due ragazzine salite alla mia stessa fermata si è rivolta a una delle due, ridendo fragorosamente, spiegando che il motivo della sua risata era l’avermi vista con i calzini ai piedi e averle dato a quanto pare più caldo di quello che già stava patendo. Naturalmente ignoravano che purtroppo o per fortuna, dipende dai casi, vedo e sento anche attraverso i muri. Sapete com’è, lati positivi e/o negativi, dipende dai casi, del mio disturbo d’ansia, specialmente se fuori casa. La cosa non si è limitata a uno scambio di battute e risate, una delle tre ragazze ha anche scattato una foto ai miei piedi. Avrei dovuto dire o fare qualcosa, direte voi, e avreste anche un paio di idee a riguardo. Le avevo anche io, credetemi, quante ne avevo! Il fatto è che devo fare i conti con l’ansia, ricordate? Oltre alle battute che avrei potuto scambiare avevo anche in mente almeno tre diversi scenari che avrebbero complicato la situazione e mi avrebbero rovinato la serata. Quindi sono stata zitta, vi ho scritto su Twitter e su Instagram, ci siamo fatti un po’ di nervoso e un po’ di risate, mi avete fatto complimenti poiché condividete i miei gusti nel vestire, e poi mi sono goduta la mia serata al cinema con i miei amici nel mio adorabile outfit.

Le cose che mi hanno infastidito dell’accaduto sono tante, ma ce n’è una in particolare che mi preme esporre che va al di là di ciò che ha infastidito me in prima persona ed è, per questo motivo, molto più importante. Sono quasi certa che le ragazze in questione pensassero avessi almeno otto anni in meno di quelli che ho, ne sono quasi certa poiché è l’età che mi affibbia ogni persona che non mi conosce e questo perché il mio viso è praticamente lo stesso di quando avevo 10 anni, solo più grande, non mi trucco eccessivamente e il mio guardaroba va tranquillamente dall’abito lungo con tacco alla salopette di jeans con calzini passando anche per qualche capo del reparto bimbi. Se fossi stata davvero una ragazzina, molto probabilmente il giorno dopo avrei riposto quei calzini nel cassetto senza riprenderli per chissà quanto tempo, e questa è una cosa ingiusta che mi fa rabbia, sono invece una ragazza di 26 anni che il giorno dopo ha indossato un altro paio di calzini perché è quello che le piace indossare ai piedi quando porta pantoloncini o gonne a vita alta alla faccia della giuria dell’autobus. Quella ragazzina però lo sono stata, ma quella ragazzina ha allontanato dal suo cammino ogni persona negativa e dannosa che ha incontrato, fino a diventare quella che spero sia la ragazza più positiva e genuina che un/a ragazzino/a può trovarsi davanti. Avete tutto il diritto di sentirvi feriti e riporre i vostri calzini nel cassetto, se siete quei ragazzini, mi sono presa lo stesso diritto tante volte in passato, ma non fate durare tutto questo più di quanto meriti. Non dovete cercare l’approvazione di nessuno al di fuori di voi stessi. Non farò l’ipocrita, vi dico anche che a me per prima è capitato di fare commenti con un’amica, è normale, ma sono restati commenti, poiché credo fermamente nel fatto che ogni individuo possa e debba fare ed essere ciò che gli pare e piace se non arreca nessun danno a se stesso o a chi gli sta intorno.
Fate quello che vi piace fare, siate quello che vi piace essere. Allontanate la persona che vi influenza negativamente e diventate la persona che influenzerà positivamente il prossimo. La ristretta cerchia di persone che può criticarvi è un minuscolo granello di sabbia se paragonata al resto del mondo che non vi ha visti neanche da lontano e vi farebbe i complimenti.

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